Il 2024 si apre con un importante traguardo per la pesca sostenibile in Italia. Infatti, la pesca delle vongole lupino (Chamelea gallina), che è stata la prima nel nostro Paese e nel Mediterraneo a essere certificata secondo lo Standard per la pesca sostenibile MSC, ha ottenuto la sua seconda certificazione.
Questo riconoscimento arriva dopo un rigoroso processo di valutazione che ha messo in luce i notevoli miglioramenti fatti da O.P. Bivalvia Veneto nel preservare la salute dello stock di vongole e nel ridurre l'impatto ambientale. Con un raccolto annuale di circa 2000 tonnellate, attualmente questa attività di pesca, che opera a Venezia e Chioggia, riesce a soddisfare le richieste dei mercati italiano e svizzero, restando conforme allo Standard MSC per la pesca sostenibile.
Dopo la certificazione iniziale nel 2018, a O.P. Bivalvia Veneto erano state assegnate delle condizioni, ovvero aree di miglioramento corrispondenti a tre diversi indicatori dello Standard MSC per la pesca sostenibile. Così, negli ultimi anni l'azienda ha lavorato diligentemente per definire una serie completa di regole di controllo delle catture (HCR) per poter per garantire che il tasso di sfruttamento si riduca man mano che ci si avvicina al punto di riferimento biologico al di sotto del quale la pesca dovrebbe cessare la propria attività (PRI), fissato in 5 g/m2, e garantendo la fluttuazione dello stock intorno a un livello target coerente con (o superiore a) il rendimento massimo sostenibile (MSY). Queste misure includono la riduzione dei giorni di pesca, l'implementazione di quote giornaliere e l'applicazione di rotazioni spaziali per facilitare il recupero delle aree e garantire al contempo pratiche di pesca sostenibili.
A costituire un importante riferimento per queste azioni è l'ultima valutazione della Commissione Scientifica, Tecnica ed Economica per la pesca della UE nota come STECF, che conferma che lo stock non è sovrasfruttato (usando la mortalità da pesca come punto di riferimento). Attraverso un monitoraggio annuale dello stato della risorsa, è stato anche fissato il rendimento massimo sostenibile (MSY) in base a questa mortalità da pesca (Fmsy).
L'attività di pesca si è inoltre concentrata sulla definizione di protocolli di monitoraggio per le specie accessorie non obiettivo di pesca, con l'intento di sviluppare strategie di gestione adeguate in base alle necessità. I dati di campionamento raccolti tra il 2019 e il 2022 dall’Istituto di Ricerca Agriteco, con il supporto delle parti interessate, confermano l'affidabilità dei dati, che non indicano alcun impatto significativo sulle specie accessorie. Assodata l'assenza di importanti specie accessorie nelle catture, Agriteco continuerà a fornire un monitoraggio regolare, frequente e standardizzato delle specie catturate accidentalmente.
La ricertificazione di O. P. Bivalvia, coronamento di un lavoro di miglioramento durato 5 anni, conferma che la sostenibilità ittica è un percorso in continuo divenire. Inoltre, la proficua collaborazione tra i pescatori veneti e gli scienziati può costituire un esempio per altre attività di pesca di bivalvi a livello globale e un punto di partenza per tutte quelle attività di pesca che vogliano intraprendere un percorso di sostenibilità in Italia e nel Mar Mediterraneo.