Skip to main content

In occasione della pubblicazione del Blue Food Assessment, MSC Marine Stewardship Council invita la comunità internazionale a un’azione tempestiva per sostenere la gestione sostenibile delle risorse provenienti da pesca e acquacultura.

 

Milano, 17 settembre 2021 - La ricerca Blue Food Assessment (BFA) pubblicata ieri da Stockholm Resilience Centre, Università di Stanford e EAT rivela come la pesca e l'acquacoltura possano svolgere un ruolo fondamentale nel combattere la malnutrizione, diminuire l'impronta ambientale del sistema alimentare e fornire mezzi di sussistenza. Un ruolo che può essere svolto solo se governi e comunità internazionale iniziano a collaborare sin da ora per favorire una gestione sostenibile di queste risorse, secondo MSC Marine Stewardship Council, organizzazione non-profit che da oltre 20 anni lavora per proteggere la salute degli oceani attraverso un programma di certificazione per le pratiche di pesca sostenibili.

Come evidenziato nel BFA, la gestione sostenibile della pesca è imperativa per nutrire una popolazione in crescita e fornisce l'opportunità di ridurre l'impronta ambientale delle proteine animali rispetto alla produzione terrestre.  Evidenze scientifiche mostrano che se tutte le attività di pesca utilizzassero pratiche sostenibili, si potrebbero generare 16 milioni di tonnellate in più di catture ogni anno, e l’efficacia della gestione sostenibile della pesca è dimostrata dal recupero di popolazioni ittiche tra cui alcune specie commerciali di tonno, il merluzzo islandese e l'acciuga del Cantabrico

A livello globale, tuttavia, la percentuale di stock ittici sovrasfruttati sta aumentando di anno in anno, con il 34% ora pescato oltre i limiti sostenibili (UN FAO, Sofia report 2020). E mentre il cambiamento climatico sta creando nuove sfide anche per alcune delle attività di pesca più ben gestite al mondo, molti governi faticano ad accordarsi su come riassegnare le quote di pesca e prevenire la pesca eccessiva, accordo reso necessario dalla distribuzione degli stock ittici che si spostano attraverso i confini geopolitici. Di conseguenza, le attività di pesca dello sgombro dell'Atlantico nord-orientale, dell'aringa e del melù hanno visto la loro certificazione di sostenibilità sospesa.

Cambiamento climatico, crescita della popolazione e pesca eccessiva stanno convergendo per creare una tempesta perfetta che minaccia la salute futura delle risorse ittiche e quella di miliardi di persone che dipendono da esse” afferma Francesca Oppia, Direttrice del Programma MSC in Italia. “I governi hanno la responsabilità di salvaguardare i nostri oceani per le generazioni attuali e future, ma faticano a trovare un accordo su una gestione condivisa degli stock ittici basata su evidenze scientifiche. L'esperienza e la scienza dimostrano che l'oceano può nutrire e sostenere la vita di miliardi di persone e allo stesso tempo proteggere la sua incredibile biodiversità. Ma dobbiamo agire ora, prima che sia troppo tardi”.