Le conseguenze della sovrapesca e della pesca illegale e distruttiva possono essere estremamente gravi, come dimostra il caso del merluzzo atlantico che all’inizio degli anni ’90 avrebbe potuto scomparire dalla faccia della Terra, se il governo canadese non ne avesse bloccato completamente la pesca.
Questo tragico evento, che causò la perdita dell’unica fonte di sussistenza di 35.000 persone provenienti da oltre 400 comunità costiere, spinse le organizzazioni ambientaliste e rappresentanti del mondo del commercio a unire le forze per evitare che una situazione simile potesse ripresentarsi di nuovo. Fu così che nacque Marine Stewardship Council (MSC) e il suo Standard per una pesca sostenibile, l’unico Standard al mondo che rispetta entrambe le linee guida FAO e ISEAL.
Cosa vuol dire sovrapesca, pesca illegale e distruttiva
Con questi termini si intendono diverse pratiche di pesca dannose per la salute degli oceani, come:
Sovrapesca:
attività di pesca che cattura troppi pesci senza lasciare in acqua abbastanza esemplari che possano riprodursi fino a ricostituire una popolazione ittica sana. Essa causa il declino delle popolazioni ittiche, che possono impiegare decenni per ricostituirsi, mettendo in pericolo anche i mezzi di sussistenza, il benessere e la sicurezza alimentare delle comunità che dipendono dalla pesca.
Pesca illegale, nondichiarata e non regolamentata:
la definizione secondo la FAO comprende un'ampia gamma di scenari; può avvenire sia in alto mare che in aree all'interno della giurisdizione nazionale e riguarda tutti gli aspetti e le fasi della cattura e dell'utilizzo del pesce. Stimata per un valore di 10-23,5 miliardi di dollari l'anno, essa aggrava il problema della sovrapesca e può essere associata al crimine organizzato.
Pesca distruttiva:
Alcune delle pratiche di pesca più distruttive comprendono la pesca con cianuro e l'uso di esplosivi. Il cianuro viene utilizzato in alcuni Paesi per stordire i pesci e renderli più facili da catturare, mentre esplosivi come la dinamite vengono usati per ucciderli e farli galleggiare in superficie, così da essere facilmente raccolti dalle reti.
Il programma MSC contro la sovrapesca e la pesca illegale e distruttiva
Marine Stewardship Council nasce per contrastare il danno che la sovrapesca e la pesca incontrollata possono causare all’ecosistema marino; per questo motivo:
- Il Principio 1 dello Standard MSC richiede che l’attività di pesca avvenga entro i limiti del Massimo Rendimento Sostenibile, ovvero rispettando tassi di cattura tali da consentire agli stock di riprodursi per assicurarne lo sfruttamento in condizioni sostenibili dal punto di vista economico, ambientale e sociale;
- Le popolazioni ittiche bersaglio della pesca certificata MSC non devono essere sottoposte a gravi pressioni da attività di pesca IUU e le attività di pesca che si certificano devono applicare robusti sistemi che permettano di individuare il mancato rispetto di tutti i regolamenti locali, nazionali e internazionali pertinenti. Quello del pesce salato della Patagonia (o spigola cilena) è un buon esempio di come la pesca sostenibile possa combattere la pesca illegale.
- La pesca che utilizza metodi distruttivi non può ottenere la certificazione MSC.
Le misure adottate dalla pesca certificata MSC sono consultabili nei rapporti di valutazione redatti dagli enti certificatori e disponibili sul sito Track a fishery.
L'impatto sulle comunità
Le risorse ittiche sono un’importante fonte di cibo e sostentamento. Per milioni di persone, i prodotti della pesca sono una necessità, non un lusso.
Pesca e cambiamento climatico
La pesca sostenibile si adatta alle modifiche causate dai cambiamenti climatici attraverso l’adozione di nuove e migliori pratiche di gestione.
Pesca accessoria
La pesca involontaria di esemplari non bersaglio deve essere gestita in modo da ridurre l’impatto sulla salute delle specie marine.